La storia dei portamonete che vedete in foto è abbastanza singolare.
Tutto cominciò in un solitario pomeriggio invernale, in cui decisi di creare un piccolo portamonete a forma di busta da lettera.
Disegnai il cartamodello, scelsi il tipo di cuoio, tagliai e cominciai a pensare a decori e colorazione.
Realizzai i decori utilizzando come stampo alcuni oggetti di uso comune (viti, bulloni, chiavi, dadi etc…) come stampo, mentre per i colori la scelta fu più azzardata.
Sul banco da lavoro, c’erano dei bicchierini contenenti rimanenze di vari colori e qui accadde il misfatto.
Perchè non prendere le rimanenze di colore e mescolarle? (ecco, questa è una tipica cosa da me…)
La tinta che ne venne fuori mi piacque subito, capii che era il mio colore!
Il colore era strano, indefinito, una di quelle cose che sarebbe piaciuta solo a me
Forte di queste convinzioni, non mi preoccupai di annotare le quantità di colore,o la diluizione, ma solo a terminare il lavoro.
Restai dell’idea che quel formato e quei colori non sarebbero piaciuti.
Mai cosa fu piú sbagliata! Clienti e amici cominciarono a chiedermi di realizzare altri modelli uguali. Pur spiegando la difficoltá nel replicare lo stesso colore, la richiesta continuava ad essere “lo voglio proprio come il tuo”.
Replicare quel colore non é mai stato possibile, ma la vicenda ha dato il via alla creazione di portamonete davvero unici.
Morale della storia: non miscelate mai i colori a caso, perché se vi chiedono di replicare la stessa tinta diventa un problema!